Differenze tra Fisioterapia e Osteopatia

Il fisioterapista nel suo lavoro è orientato alla cura della sintomatologia locale essenzialmente a seguito di un intervento chirurgico o di un trauma importante (per esempio: protesi dell’anca o distorsione alla caviglia). Il fisioterapista focalizza maggiormente i propri trattamenti sulle zone interessate dal dolore con l’obiettivo di ripristinare l’area che presenta la sintomatologia.

Sono frequenti le collaborazioni con altri professionisti quali ad esempio fisiatri e ortopedici ma anche osteopati, per favorire percorsi di recupero più idonei e funzionali. Durante il trattamento, il fisioterapista può utilizzare terapie fisiche (es. tecar terapia, laser, ultrasuoni) e manuali.

L’osteopata invece ricerca principalmente le cause che hanno generato il problema.

Il professionista non si sofferma esclusivamente sulla zona che presenta la sintomatologia ma, considera il corpo nella sua globalità – valutando i vari sistemi, che possono concorrere al dolore dell’assistito – e ripristina attraverso la manipolazione osteopatica i processi di autoguarigione e autoregolazione che sono presenti nel nostro corpo. Attraverso le tecniche manipolative osteopatiche si agisce anche sul sistema nervoso neurovegetativo dando un’informazione ottimale per accelerare i progressi di salute del paziente.

L’osteopatia ricopre un importante ruolo in ambito preventivo, inoltre si inserisce particolarmente bene in contesti specifici quali quello sportivo, posturale, muscolo scheletrico, pediatrico, odontoiatrico e nella donna in gravidanza. Spesso l’osteopata collabora con medici specialisti e fisioterapisti per gestire al meglio percorsi di cura integrati o con preparatori atletici o esperti del movimento per migliorare le performance sportive e ridurre il rischio d’infortunio.

L’osteopata non utilizza macchinari per i trattamenti, si serve esclusivamente
dell’approccio manuale, sia per la valutazione che per il trattamento.

Cos’è l’osteopatia?